Castello Medievale di Beffi




Abruzzo. Beffi è una frazione di Acciano (L'Aquila). Fa parte del Parco Naturale Regionale Sirente-Velino.  È un piccolo paese immerso nel verde, custode di luoghi storici e paesaggi magici. 

Su uno sperone roccioso, che scende verso il corso del fiume Aterno, si ergono i resti del Castello Medievale. L'alta Torre pentagonale guarda la dirimpettaia Torre di Goriano Valli, affacciandosi sulla Media valle dell'Aterno e sulla catena montuosa del Sirente



La torre è visitabile all'interno. Vi sono delle teche espositive, informazioni turistiche e storiche, guide, brochure, un piccolo museo. Ha 4 piani; un piccolo e suggestivo ingresso per arrivare sulla terrazza, che presenta alcune merlature originarie. La vista panoramica è unica. 

Il Castello va considerato nel  suo sviluppo nel corso dei secoli e in relazione alle vicine torri di Roccapreturo, Goriano Valli, Tione degli Abruzzi, Fontecchio. Queste, insieme alle numerose Torri del territorio aquilano, costituivano un ampio sistema di comunicazione. In particolare quella di Beffi era a controllo del territorio della media Valle dell'Aterno e dell'accesso alla Valle Subequana oltre Acciano. 


La nostra associazione gestisce la Torre di Beffi dal 2018, curandone l'allestimento, le aperture, le visite guidate. Nel Castello alcune cose sono ancora da sistemare. Una parte dovrebbe essere ristrutturata con la ricostruzione post-sisma. Cerchiamo di fare il possibile per recuperare sentieri e terrazzamenti nella fortificazione. 

Di seguito la ricostruzione 3d del Castello. 


Cenni Storici 
(Il testo è in continua evoluzione. Per consigli o suggerimenti scrivici)

In epoca altomedievale si assiste al progressivo arroccamento e accentramento degli insediamenti, a ridosso delle alture che la definiscono morfologicamente, a causa dell’incerta situazione sociopolitica.
Il recinto fortificato del Castello di Beffi è posto sul pendio roccioso che scende verso il Fiume Aterno, dove abbiamo le più importanti testimonianze di epoca italica-romana. Tra queste il Ponte Romano di Beffi (clicca sul link per informazioni)


Le prime documentazioni che attestano Beffi risalgono al secolo XI (Chronicon farfense), quando alcuni abitanti donarono il Castello e la chiesa di S.Lorenzo, di sua pertinenza, all'Abbazia di Farfa. È il periodo dove si alternano i poteri delle Abbazie e le elargizioni a favore di esse. Sappiamo che quando nell'anno mille fu fondato il Monastero di Bominaco, Beffi ne fece parte per un periodo. 

É lecito presumere che l'intera rete di fortificazioni del territorio aquilano, di cui Beffi è snodo cruciale, abbia avuto un vero sviluppo a partire dal XII - XIII secolo, quando i Normanni si lanciarono alla conquista della regione, dando il via ad una ripresa economica e sociale. Con il dominio Normanno, la regione Abruzzo venne unificata e divenne la barriera settentrionale del regno. 



L'Abruzzo, come realtà frontaliera, ricevette una forte opera di fortificazioneal confine naturale dei rilievi e dei fiumi, i normanni fortificarono insediamenti, talvolta già presenti, (come probabilmente Beffi) rendendo così la regione abruzzese una sorta di grande muraglia difensiva. Aria nuova nella valle: e non solo in essa ma in tutto il meridione conquistato dagli uomini del Nord.

La contea dei Marsi, in seguito alla conquista normanna di tutto l’Abruzzo nel 1140 da parte di Anfuso figlio di Ruggero II, nel 1143 viene divisa in due tronconi. Ne saranno signori, di quella di Alba il conte Ruggiero, e della Contea di Celano il conte Rainaldo. Quest’ultima è quella che ci interessa. Il territorio di Acciano è spartito tra i vari signori della Contea: Gualtiero, figlio di Gionata di Collepietro, tiene in Valva la stessa Collepietro e, l’altra metà della Torre che è pertinenza di Acciano, Rocca Preturo e S.Benedetto in Perillis. Altra parte di Acciano avrà Tedino di Castello. Infine la stessa parte di Beffi è tenuta dal figlio di Rainaldo da Beffi che la riceve da Gentile da Raiano (1185). Si avverte attraverso una lettura sistematica del Catalogus Baronum normanno, una organizzazione razionale del territorio. Tende a scomparire il potere delle Abbazie. 

Il Castello di Beffi si definisce come un castello-recintoIl Castello subì progressivi ampliamenti e modifiche nei secoli. Da insediamento a borgo fortificato, da proprietà di famiglie nobili al parziale abbandono. Fu una residenza stabile per la popolazione, per il feudatario e il suo corpo di guardia, come testimoniano diversi ambienti abitativi, un vero e proprio borgo fortificato. Dal XVI secolo cominciò a perdere la sua funzione. Tuttavia anche nei secoli più recenti rimase un punto di riferimento per gli abitanti. Rimasero abitazioni e nella parte inferiore troviamo resti di terrazzamenti, orti, grotte riutilizzate come stalle o deposito di attrezzi agricoli.



La Torre, di mole notevole, alta più di 20 metri, presenta una pianta esterna pentagonale irregolare, internamente invece la pianta è triangolare. Visibili sull'esterno feritoie di difesa. La porta originaria di ingresso era interna al recinto, con scala retrattile. La Torre chiudeva la fortificazione nella parte più alta; diversamente da adesso, era delimitata da mura ed inaccessibile dall'esterno. Rientra nella tipologia di Torre Castellata: un'articolata struttura cintata in cui la torre era poco esposta all'attacco ed il recinto diventava una vera trappola per l’assalitore.  Guardando verso Goriano valli, sono visibili i resti di due alte cortine murarie, quasi parallele, dove vi era un'impalcatura in legno per il camminamento di ronda.

 





L'antica porta d’ingresso al recinto fortificato è ben conservata, si presenta con arco a sesto acuto in conci regolari di pietra. Ben visibile uno stemma che raffigura San Michele su una torre. Proprio a San Michele Arcangelo è dedicata la Chiesa risalente al XV sec. che si trova vicino il Castello. 


Nel XIII secolo, viene menzionato come castello fondatore della Città dell'Aquila, nel Quarto di San Giorgio, ponendolo a confine del contado aquilano. 

Successivamente fu oggetto di contesa tra la diocesi dell'Aquila e la diocesi di Valva. 

Nel 1294, Pietro da Morrone, nel suo cammino fino a L'Aquila, per essere incoronato Papa con il nome di Celestino V, passò per Acciano (dove fece un miracolo nella Chiesa della Madonna della Sanità) e lungo il fiume proseguì per Beffi. Il territorio fa parte quindi del Cammino di Celestino

Nel XV secolo abbiamo importanti  testimonianze artistiche e architettoniche. Fu edificata la Chiesa di San Michele Arcangelo, che si trova di fronte il Castello. Risale a questo periodo (1410 - 1415) il noto 'Trittico di Beffi' del Maestro di Beffi (visibile nel Museo M.u.n.d.a a L'Aquila), un'artista teramano che operò nel nostro territorio. Il Trittico fu rinvenuto nella vicina Chiesa del paese di Santa Maria del Ponte.

Un'altra opera importante, custodita nella Chiesa di San Michele, è la scultura lignea che rappresenta San Michele Arcangelo che soggioga il demonio, attribuita a Giovanni di Biasuccio. L'opera è stata ristrutturata dopo il sisma 2009, ad oggi non è presente nella Chiesa. 


Negli anni 1530 il contado aquilano viene dissolto e i castelli assegnati a feudatari. Fu proprietà, insieme ad Acciano, degli Scalegni, Piccolomini, Treccia. Successivamente il castello cominciò ad essere abbandonato. Le chiese ed i palazzi edificati nella parte superiore del paese (Chiesa della Madonna del Rifugio, Palazzo Camilli) risolgono al XVII e XVIII secolo. 

A partire dal XIX secolo, il territorio di Beffi con le sue ville (San Lorenzo e Succiano) venne unito a quello di Acciano.

Bibliografia 


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