Castello Medievale di Beffi
Per tutto il mese di Agosto 2024 all'interno della Torre Medievale c'è una mostra visitabile, clicca qui per informazioni.
Abruzzo. Beffi è una frazione di Acciano (L'Aquila). Fa parte del Parco Naturale Regionale Sirente-Velino. È un piccolo paese immerso nel verde, custode di luoghi storici e paesaggi magici.
Su uno sperone roccioso, che scende verso il corso del fiume Aterno, si ergono i resti del Castello Medievale. La Torre pentagonale, alta circa 22 metri, guarda la dirimpettaia Torre di Goriano Valli, affacciandosi sulla Media valle dell'Aterno e sulla catena montuosa del Sirente.
La torre è visitabile all'interno. Vi sono delle teche espositive, informazioni turistiche e storiche, guide, brochure, un piccolo museo. Ha 4 piani; un piccolo e suggestivo ingresso per arrivare sulla terrazza, che presenta alcune merlature originarie. La vista panoramica è unica. Una parte del Castello è ancora interessata da lavori di ricostruzione post-sisma.
Per consultare gli orari di apertura consultare la scheda di Google Maps. Per visite guidate a gruppi potete contattare la nostra associazione.
Il Castello va considerato nel suo sviluppo nel corso dei secoli e in relazione alle vicine torri di Roccapreturo, Goriano Valli, Tione degli Abruzzi, Fontecchio. Queste, insieme alle numerose Torri del territorio aquilano, costituivano un ampio sistema di comunicazione. In particolare quella di Beffi era a controllo del territorio della media Valle dell'Aterno e dell'accesso alla Valle Subequana oltre Acciano.
La nostra associazione gestisce la Torre di Beffi dal 2018, curandone l'allestimento, le aperture, le visite guidate. Cerchiamo di fare il possibile per recuperare sentieri e terrazzamenti nella fortificazione.
Di seguito la ricostruzione 3d del Castello.
Cenni Storici
(Il testo è in continua evoluzione. Per consigli o suggerimenti scrivici)
In epoca altomedievale si assiste al progressivo arroccamento e accentramento degli insediamenti, a ridosso delle alture che la definiscono morfologicamente, a causa dell’incerta situazione sociopolitica.
Il recinto fortificato del Castello di Beffi è posto sul pendio roccioso che scende verso il Fiume Aterno, dove abbiamo le più importanti testimonianze di epoca italica-romana. Tra queste il Ponte Romano di Beffi (clicca sul link per informazioni).
Le prime documentazioni che attestano Beffi risalgono al secolo XI (Chronicon farfense), quando alcuni abitanti donarono il Castello e la chiesa di S.Lorenzo, di sua pertinenza, all'Abbazia di Farfa. È il periodo dove si alternano i poteri delle Abbazie e le elargizioni a favore di esse. Sappiamo che quando nell'anno mille fu fondato il Monastero di Bominaco, Beffi ne fece parte per un periodo.
La contea dei Marsi, in seguito alla conquista normanna di tutto l’Abruzzo nel 1140 da parte di Anfuso figlio di Ruggero II, nel 1143 viene divisa in due tronconi. Ne saranno signori, di quella di Alba il conte Ruggiero, e della Contea di Celano il conte Rainaldo. Quest’ultima è quella che ci interessa. Il territorio di Acciano è spartito tra i vari signori della Contea: Gualtiero, figlio di Gionata di Collepietro, tiene in Valva la stessa Collepietro e, l’altra metà della Torre che è pertinenza di Acciano, Rocca Preturo e S.Benedetto in Perillis. Altra parte di Acciano avrà Tedino di Castello. Infine la stessa parte di Beffi è tenuta dal figlio di Rainaldo da Beffi che la riceve da Gentile da Raiano (1185). Si avverte attraverso una lettura sistematica del Catalogus Baronum normanno, una organizzazione razionale del territorio. Tende a scomparire il potere delle Abbazie.
Il Castello di Beffi si definisce come un castello-recinto. Il Castello subì progressivi ampliamenti e modifiche nei
secoli. Da insediamento a borgo fortificato, da proprietà di famiglie
nobili al parziale abbandono. Fu una residenza
stabile per la popolazione, per il feudatario e il suo corpo di guardia,
come testimoniano diversi ambienti abitativi, un vero e proprio borgo
fortificato. Dal XVI secolo cominciò a perdere la sua funzione. Tuttavia anche nei secoli più recenti rimase un punto di riferimento
per gli abitanti. Rimasero abitazioni e nella parte inferiore troviamo resti
di terrazzamenti, orti, grotte riutilizzate come stalle o deposito di
attrezzi agricoli.
La Torre, di mole notevole, presenta una pianta esterna pentagonale irregolare, internamente invece la pianta è triangolare. Visibili sull'esterno feritoie di difesa. La porta
originaria di ingresso era interna al recinto, con scala retrattile. La
Torre chiudeva la fortificazione nella parte più alta; diversamente da
adesso, era delimitata da mura ed inaccessibile dall'esterno. Rientra nella tipologia
di Torre Castellata: un'articolata struttura cintata in cui la
torre era poco esposta all'attacco ed il recinto diventava una vera
trappola per l’assalitore. Guardando verso Goriano valli, sono visibili i resti di due alte
cortine murarie, quasi parallele, dove vi era un'impalcatura in legno per
il camminamento di ronda.
L'antica porta d’ingresso al recinto fortificato è ben conservata, si presenta con arco a sesto acuto in conci regolari di pietra. Su un lato della Porta è ben visibile un'antica stemma raffigurante un Castello.
La Chiesa nelle vicinanze della fortificazione è dedicata a San Michele Arcangelo, risalente al XV sec. La parte più originaria della chiesa è il campanile.
Nel XIII secolo, viene menzionato come castello fondatore della Città dell'Aquila, nel Quarto di San Giorgio, ponendolo a confine del contado aquilano.
Successivamente fu oggetto di contesa tra la diocesi dell'Aquila e la diocesi di Valva.
Nel 1294, Pietro da Morrone, nel suo cammino fino a L'Aquila, per essere incoronato Papa con il nome di Celestino V, passò per Acciano (dove fece un miracolo nella Chiesa della Madonna della Sanità) e lungo il fiume proseguì per Beffi. Il territorio fa parte quindi del Cammino di Celestino.
Nel XV secolo abbiamo importanti testimonianze artistiche e architettoniche. Fu edificata la Chiesa di San Michele Arcangelo. Inoltre risale a questo periodo (1410 - 1415) il noto 'Trittico di Beffi' (visibile nel Museo M.u.n.d.a a L'Aquila), un'artista teramano che operò nel nostro territorio. Il Trittico fu rinvenuto nella vicina Chiesa del paese di Santa Maria del Ponte. (Fu chiamato 'di Beffi' per un banale errore di provenienza.)
Un'altra opera importante, custodita nella Chiesa di San Michele, è la scultura lignea che rappresenta San Michele Arcangelo che soggioga il demonio, attribuita a Giovanni di Biasuccio. L'opera è stata ristrutturata dopo il sisma 2009, ad oggi non è presente nella Chiesa.
Negli anni 1530 il contado aquilano viene dissolto e i castelli assegnati a feudatari. Fu proprietà, insieme ad Acciano, degli Scalegni, Piccolomini, Treccia. Successivamente il castello cominciò ad essere abbandonato. Le chiese ed i palazzi edificati nella parte superiore del paese (Chiesa della Madonna del Rifugio, Palazzo Camilli) risolgono al XVII e XVIII secolo.
A partire dal XIX secolo, il territorio di Beffi con le sue ville (San Lorenzo e Succiano) venne unito a quello di Acciano.
Bibliografia
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Regione Abruzzo, Torre di Acciano, Beffi - su regione.abruzzo.it.
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In viaggio nel Parco Regionale Sirente Velino, a cura di Vincenzo Battista, 1998
Torri e Castelli nel Parco Regionale Sirente-velino, a cura di Oremo Di Nino, Editore MAC 2016
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